L’insollevabile Thomas Inch Dumbbell – di Mattia Crispino

Gli atleti sono sempre alla ricerca di una nuova sfida. Beh, non ci può essere sfida più grande che riuscire a staccare da terra il famosissimo Thomas Inch dumbbell!

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Se non avete mai sentito parlarne prima probabilmente è perchè c’è la possibilità che il buon 90 per cento delle persone non è in grado di sollevarlo. L’inch dumbbell è stato specificamente progettato per non essere sollevato da chiunque. Pur non avendo un peso cosi intimidatorio (78-79 kg), la vera difficoltà consiste nel suo manico da 60-62 mm e nelle sfere laterali, che in fase di sollevamento creano una rotazione difficilmente immaginabile.

Un pò di storia

L’inch dumbbell ha una storia molto lunga e illustre. Il nome non deriva dalla dimensione del manubrio, ma dal il suo inventore che fu proprio Thomas Inch, che  era l’uomo più forte inglese nell’800, tanto che conseguì il titolo di uomo più forte della Gran Bretagna. Fin da giovane vinse gare prestigiose nelle alzate tipiche di quel tempo e durante le sue manifestazioni di forza in giro per il mondo vi incluse perfino l’inch dumbbell da lui progettato. Con l’avvento di questo semplice manubrio si crearono dei veri e propri eventi e in ogni parte del mondo i più forti sollevatori del tempo furono chiamati in causa per compiere l’eroico gesto e riuscire a staccarlo da terra. Con grande disfatta nessuno in quel periodo storico riuscì nell’impresa, tanto da portare gli atleti e gli spettatori a pensare che potesse esserci manomissione da parte di Thomas stesso, anche se in realtà erano proprio i fatti che parlarono: mancanza di presa e forza di polso, ma sopratutto mancanza di coordinazione.

Le dimensioni

Il Thomas Inch dumbbell pesa 78-79 kg, ma la vera sfida per diversi atleti è proprio nel manico di 60-62 mm, che impedisce una presa comoda, obbligando a tenere le mani abbastanza aperte. Ad incorniciare questo fantastico manubrio sono le due sfere laterali che in fase di sollevamento creano una rotazione sulla presa facendola perdere del tutto.

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La sfida

La sfida consiste nello staccarlo con una mano e sollevarlo ad altezza ginocchio riuscendolo a trattenere per un paio di secondi (giusto il tempo di godersi l’attimo di gloria!!). Il test per quanto banale è veramente una prova tremenda che mette a dura prova la stabilità e soprattutto la forza della presa delle mani, ma in maniera particolare quella del pollice, che sotto un certo punto di vista è quello messo più in sollecitazione. In alcune palestre americane il sollevarlo comporterebbe l’accesso in palestra senza pagare le mensilità per il resto della vostra vita,  in alcune manifestazioni o feste di paese chi riesce nell’impresa si aggiudica anche 500-600 dollari. 

Possibile sollevarlo?

A sollevare il famoso inch dumbbell sono stati in pochi al primo tentativo, altri ci hanno lavorato degli anni, altri dei mesi, mentre altri vi hanno proprio rinunciato. Come nello strappo olimpico l’inch dumbbell crea proprio un movimento di coordinazione e presa veramente innaturale, tanto che, anche i più forti sono stati messi a dura prova. Il lavoro di sollevamento può essere conseguito nel tempo e con grande dedizione, ma sfortunatamente non è un oggetto che si trova facilmente, vuoi per il prezzo (600-700 dollari) ma anche per la scarsa popolarità che ottiene in Italia visto che è quasi sconosciuto.

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La mia esperienza

Entrato nel mondo del grip training e bending non potevo farmi mancare l’occasione di avere questo splendido oggettino, cosi con una difficile ma precisa lavorazione al tornio il mio thomas inch nacque in quel di Genova. Il primo impatto fu veramente duro e quasi non riuscì a smuoverlo da terra, anche afferrandolo con sicurezza in fase di stacco scivolava e mi faceva perdere il lavoro con i polsi. Purtroppo il verdetto era tristemente reale per quanto potesse sembrare una stupidata.

Cosi raccolsi la sfida e con l’aiuto di qualche guru americano del grip training iniziai il mio percorso per concretizzare il sollevamento. Ad oggi dopo 5 mesi di allenamento specifico il mio sollevamento è migliorato con l’ausilio di una sorta di bilanciamento laterale creato apposta per far fronte alle difficolta di rotazione. Il mio percorso, come quello di tutti gli atleti che vi hanno provato, è sempre pieno di insidie e nervosismi vari, ma anche di successi che portano o porteranno alla gloria insieme a quei pochi eletti che nella storia hanno sollevato il famoso Thomas Ich Dumbbell.

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un lavoro di coordinazione eseguito con 2 lattine. La sfida sta nel cercare di non far cadere le lattine per terra durante il sollevamento

Mattia Crispino, ha 15 anni di attività agonistica nella lotta olimpica alle spalle (specialità stile libero). Grande appassionato della forza, si trasferisce negli Stati Uniti per un breve periodo dove a contatto con la scuola di pesistica americana impara e raffina il sollevamento pesi. Appassionato di grip-bending, è uno dei pochi italiani al mondo ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione Ironmind (red nail).

Un commento

  1. Vedendo il titolo pensavo che il movimento completo prevedesse anche lo slancio sopra la testa in stile strongman… ma in effetti in quelle competizioni il manubrio è sempre alzato da terra usando due mani (non che rtitenga la cosa facile). Sembra incerdibile che per allenarsi bisogna caricarlo lateralmente (con 12 o 30kg?): più pesante ma probabilmente + stabile per la presa.
    Auguri per l’alzata!

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