Quest’anno non sapevo se sarei riuscito o meno a scrivere il mio consueto augurio di buon anno, perché non trovavo le parole. Poi stasera, mentre tornavo a casa da lavoro, complice lo svuotamento mentale che mi procura sempre andare in moto, le parole hanno cominciato a uscire da sole e anche se avrei altro da fare in questo momento, mi sono messo subito a scrivere, “io devo scrivere sennò sclero, non mi interessa che tu condivida il mio pensiero”, dice Caparezza.
Il periodo delle feste natalizie l’ho sempre trovato un periodo di riflessioni. E’ il momento dell’anno in cui ti guardi dietro e decidi se hai speso le tue energie in modo costruttivo o meno, se gli obiettivi che ti eri prefissato sono stati raggiunto o meno, dove hai sbagliato, cosa potevi migliorare, cosa potevi cambiare.
Diciamo la verità, per quanto vorremmo che l’allenamento facesse parte in grandissima parte della nostra vita, per quanto passiamo le nostre giornate a pensare agli allenamenti, per quanto vorremmo allenarci di più, meglio, l’allenamento rimane un piccolo angolo tranquillo in cui rifugiarci. Gran parte di quelli che leggono il mio sito so che possono capirmi quando dico che se anche passiamo in palestra non più di 10 ore a settimana, la nostra testa per quasi tutto il tempo è orientata a quello. Certo, ci sono altre cose nella vita, lo studio mi porta via fin troppe energie, c’è il lavoro, c’è la famiglia, ogni tanto ci sono pure i sentimenti, ma l’allenamento è quel faro in mezzo al mare che indica quell’angolo di terraferma in mezzo a quella tempesta imprevedibile che è la vita.
L’ho già raccontato più volte, ma non c’è Natale negli ultimi anni in cui non mi venga in mente il periodo natalizio di circa cinque anni fa, uno dei periodi peggiori che io abbia mai passato per via un’infinità di problemi, in cui in mezzo a tutto quel buio, in una domenica di natale passato in casa, ricordo sempre come in tutto quel buio ci fosse il libro di Sheiko da tradurre, dal russo all’inglese e dall’inglese all’italiano, a tenermi su. Ero anche infortunato, non potevo allenarmi come volevo, ma la prospettiva dell’allenamento era l’unica cosa a tenermi a galla.
In questi anni grazie a questo sport ho conosciuto persone magnifiche. Ho conosciuto persone come me, che vedono il bilanciere come lo vedo, non come un semplice pezzo di ferro da tirare su e giù, ma come un vero e proprio pezzo di sé, una parte grazie alla quale definiamo chi siamo.
Il nostro tempo è limitato. Il tempo che passiamo ad allenarci lo togliamo ad altro. Alla ragazza, agli amici, ai doveri, ad altre passioni. Ma perché lo facciamo? Perché spendere tutto questo tempo per cercare di essere qualcuno in uno degli sport meno conosciuti del mondo? Perché di questo si tratta. Il campione del mondo del powerlfiting se esce per strada non viene fermato da nessuno a farsi fare autografi, non è un calciatore. Non si guadagnano miliardi. Non è per la fama. Non è per la gloria. Perché allora? Per qualche like su facebook? Su instangram? Siamo davvero ai livelli delle ragazze che si fanno 10 selfie allo specchio ogni giorno? O c’è qualcosa di più?
Scontato citare Dave Tate, ma “noi facciamo quello che facciamo perché è quello che vogliamo fare”.
Non è per i like su facebook. Certo pubblicare il proprio massimale e vedere che viene apprezzato fa piacere.
Non è per i compagni di allenamento. Senza i miei compagni di allenamento i miei allenamenti sarebbero meno motivanti, ma lo farei lo stesso. Tutto l’anno scorso mi sono allenato da solo alla mattina e ho continuato a farlo senza problemi finché non ho dovuto cambiare orario.
Non è per i soldi. Perché onestamente sfido chiunque ad allenarsi e guadagnare.
Non è per la gloria, perché semplicemente non ce n’è.
Perché allora? Perché in quei 30 secondi in cui stai spingendo o, ancora meglio, quando senti il tuo nome chiamato in una pedana, sei te stesso. Perchè in quel momento non importa nient’altro. In quel preciso momento non c’è nulla nella tua testa, ci sei tu e c’è il bilanciere. E non importa se vinci, se perdi, se fai un record, se la gara va male. In quel momento si realizza ciò per cui hai combattuto settimane, mesi in palestra. Mesi e mesi spese per quel momento in cui ti chiamano su una pedana. Fanculo l’esame e quella merda di professore che ti ha bocciato, la stronza che non ti considera, le cose che vanno storte: in quel momento sei te stesso come mai.
Perciò sì, nella vita ci sono molte cose con cui fare i conti. Poteva andare meglio quest’anno? Certo. Poteva anche andare peggio, ma il mondo è come tu lo crei e di quest’anno sono dannatamente soddisfatto. Se mi guardo indietro e rivedo me stesso mi viene da ridere, perché ora che non c’è più tutto quel dolore, quella rabbia, quella paura, ora che vedo il cammino che ho fatto come persona, sono soddisfatto di quello che ho fatto, nonostante tutti gli errori, gli sbagli e le occasioni mancate. Credo che non si possa pretendere di più da sé stessi che questo: guardarsi indietro e capire di aver fatto dei passi avanti.
Tra un anno spero di potermi guardare nuovamente indietro e vedere ancora di aver fatto dei passi avanti, di aver raggiunto altri traguardi, ottenuto nuovi successi. Di solito si fanno gli “auguri di buon anno” senza nemmeno sapere cosa significhi, ma per un anno volta so cosa auguro. Auguro tutto questo a chi mi segue. Da chi è finito sul mio blog oggi e vede il mondo dell’allenamento come lo vedo io, a chi mi segue da quando forse era l’unico lettore sul blog.
Siete voi a creare il mondo, questo stabiliscono le principali discipline orientali. Se siete persone negative, il mondo non potrà ridarvi nulla di positivo in cambio. Siate positivi. Se volete qualcosa, provate a prenderla.
Così, tra un anno, quando vi guarderete indietro, magari avrete qualche cicatrice in più, ma almeno avrete cercato di ottenere ciò che volete e perché no, magari l’avrete pure raggiunta. Come dice un mio caro amico, meglio perdere 1 a 0, che finire sempre in pareggio e non competere mai.
Buon anno a tutti! Fate in modo di guardarvi indietro con soddisfazione.
Grazie a tutti quelli che mi seguono! Ci rividiamo con l’anno nuovo, con spero una bella serie di novità!
Alessio
I discorsi degli anni passati me li sono persi, ma quello di quest’anno è molto bello ed ispiratore.
Buon anno anche a te 😊