E anche la seconda è andata!

Venerdì vado in palestra ad allenarmi come praticamente ogni altro venerdì da sempre. Finita la panca decido di tornare a casa senza fare il resto dell’allenamento perché mi sentito tutto fuorché in forma. Arrivato a casa dopo un delirante tragitto obbligato in autobus, come se fosse un sconfitta, decido di misurarmi la febbre: 38 e mezzo. Cazzo, è finita, penso. Domenica il corso come lo faccio? Prendo tanta di quella tachipirina da poter essere considerato dopato e per magia in 24 ore mi riprendo. Dopo una giornata passata nell’ansia di dover fare il mio corso con la fabbre, il corso è salvo.

Per quelle 24 ore di abuso di farmaci ho pensato a quanto lavoro avessi investito in questo Workshop dopo il mio primo corso a Genova a Novembre per perfezionare di parecchio le cose. Da quello che ho sentito i feedback di Novembre sono stati positivi, perciò ero già più che soddisfatto, ma ho cercato di migliorare ulteriormente secondo una semplice logica: se fossi stato tra il pubblico, cosa avrei voluto sentire in più? E così mi sono comportato di conseguenza. Per quanto mi si dica che su internet sembro poco umile, sono il primo a stra-criticare me stesso.

A Novembre mi sono lanciato a bomba nell’analisi dei movimenti, dedicando moltissimo tempo alla pratica. Ho notato tuttavia una cosa: a parte pochi casi, le persone si correggono abbastanza velocemente, raramente le persone arrivano con la “sindrome da Peter Griffin che si dimentica come ci si siede” e si rischia di avere dei tempi morti. Quello che conta, secondo me, quando si corregge una persona ad un evento del genere è fornire uno spunto: mandare tutti a casa con un’idea su cui lavorare, un suggerimento con cui sistemare un difetto, evidenziare una problematica.

Ho fatto poi una scommessa, tagliando un’ora circa di parte tecnica aggiungendo una parte iniziale  che ci tenevo particolarmente ad inserire per parlare del movimento in quanto tale, parlando di cosa sia la tecnica, la fluidità e come il nostro cervello si comporti quando impariamo un movimento nuovo e i vari processi fisiologici attraverso cui si passa nei vari momenti dell’apprendimento. Ultimamente questo argomento mi affascina moltissimo, spero sia risultato interessante anche per chi mi ha ascoltato.

Ho inoltre aggiunto l’analisi esercizi di cui si parla poco, ma che ritengo estremamente utili: front squat, good morning, stacco rumeno e rematori. Tra le varie cose, sempre quanto riguarda il fornire spunti utili, ho pensato di suggerire quanti più “mobility drills” potessi per insegnare a imparare in autonomia posture e movimenti da applicare agli esercizi. Quest’ultima parte è stata una novità, ma mi sembra sia stata cosa gradita perché quasi tutti sanno che devono tenere le ginocchia nello squat in un determinato modo e le scapole nella panca in un altro, ma il difficile è trovare i mezzi per capire come fare.

foto1

Tornando al discorso iniziale, l’idea di andare al corso con la febbre mi aveva preoccupato parecchio. Non certo per la paura di andare con 38 e passa di febbre, ce l’avrei fatta benissimo anche se probabilmente non avrei avuto un bellissimo aspetto (meno di quello che ho di solito). Non mi dispiaceva nemmeno di rovinare tutto il lavoro che ho fatto in questo mese e mezzo per cercare di rendere tutto quanto più perfetto potessi. Quello che mi sarebbe veramente dispiaciuto è deludere chi aveva deciso di dedicare una domenica a venire ad un mio evento e spendere per una prestazione mediocre.

Ho ricevuto molti commenti di ragazzi contenti dopo questa giornata a Borgomanero e per questo li ringrazio molto, perché alla fine la soddisfazione più grande sta nel fatto che gli altri apprezzino il lavoro che fai.

Una cosa che mi è piaciuto molto fare questa volta, novità rispetto alla prima volta, è stato lavorare a delle dispense da dare ad ogni partecipante. Spero che tutto il lavoro speso in questi mesi a prepare le dispense sia servito e che aver lasciato qualcosa di cartaceo come memoria di quanto fatto in questa giornata sia stato gradito! Alcuni mi hanno già ringraziato entusiasti, ma aspetto che le abbiano finite di leggere per cantar vittoria! Quello che spesso mi è mancato andando ai seminari è proprio un qualcosa di cartaceo che potesse fissare le idee e sulla scia dell’ultimo seminario di Paolo Evangelista ho cercato di fare lo stesso, perché le giornate come questa passano in fretta, ma le parole restano.

Dispense

Il corso poteva andare meglio? Per molte cose sicuramente forse, ho già tanti spunti per cercare di rendere il prossimo corso a Grosseto ancora migliore di quest’ultimo, che ho cercato di migliorare rispetto a quello prima ancora. E ovviamente l’idea è che se mai farò un quarto corso, questo possa essere migliore ancora e così via ogni volta.

Ringrazio ancora tutti quelli che hanno deciso di scommettere su di me in questa giornata e spero che la scommessa sia valsa la pena e la spesa.

Ringrazio inoltre Nicolò e la palestra AcquaViva per la bellissima giornata che mi hanno permesso di passare, perché ogni giornata passata a fare ciò che ti piace veramente è un regalo.

Un grazie obbligato anche a Roberto e Flavia, che alle 7 di mattina sono partiti con me per accompagnarmi in questa giornata  e in particolare a Roberto per essere riuscito a fare qualche foto.

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